Stand ‘Il bagno immaginato’ Henraux S.p.a. – Bologna, Via D’Azeglio
BOLOGNA - ITALIA
Il concept de ‘Il bagno immaginato’, elaborato insieme a Philippe Daverio, gioca su un progetto site-specific di una fontana/battistero rialzata all’interno di una settecentesca cappella sconsacrata, decorata dal Chelini; un progetto temporaneo nato dal senso di permanenza del luogo e dalla eccezionalità dei materiali lapidei e delle lavorazioni della Henraux S.p.a., attiva dal 1821. Il progetto è stato una occasione per confrontarsi con le complesse geometrie Rococò attraverso una scenografia dove temporaneità e permanenza, design e architettura, si confrontano senza annullarsi: una stanza privata e intima e allo stesso tempo luogo collettivo di raccoglimento e riflessione all’interno dello storico Palazzo dei Bastardini di Bologna, restituito al pubblico per l’occasione. Una pedana in ferro rialzata di circa un metro, che mantiene una distanza di rispetto dalle pareti esistenti di circa dieci centimetri, è accessibile tramite una scala trapezoidale che riproporziona in altezza lo spazio, concepito per sedute e inginocchiatoi, portando lo spettatore a vedere le sculture del Chelini da un’altra prospettiva. Al centro dello spazio una fontana/battistero ovale, con seduta perimetrale, raccoglie l’acqua e i suoni di tre canaline in marmo bianco massello che solcano perpendicolarmente la pavimentazione ellittica, costituita da fasce di marmo grigio Versylius alternato a marmo statuario dell’Altissimo. Le canaline sono collegate a tre vasche simmetriche in marmo che si inseriscono nelle nicchie della cappella, inquadrando tre steli verticali nelle cornici decorative preesistenti. Al centro delle steli, costituite da grandi specchiature di marmo statuario, sono previsti dei doccioni/cascatelle – prodotti dalla Fantini – e delle comode sedute in pietra, adatte ad un termarium. Il bagno/fontana con caratteristiche sia occidentali (il battistero centrale rielaborato nell’innovativa forma ovale) che orientali (le canaline a vista in pietra e i doccioni in nicchia) rimanda cosi ad una possibile sintesi sugli apporti della nostra cultura dell’acqua. Sulle steli in marmo bianco lucido, tramite sbassi con sabbiatura a controllo elettronico, si intravedono in bassorilievo tre ‘odalische’ che – omaggio a Man Ray – rielaborano in chiave contemporanea gli ideali bagni turchi di Ingres. Un bagno che non è un bagno, una fontana che non è una fontana; il suono dell’acqua, rifranto da luci soffuse e pietre nobili, nel nostro bagno immaginato induce ad una atmosfera sensuale; tra sacro e profano: lusso, calma e voluttà. Partner tecnici: Fantini Rubinetti, Platek Light