Progetto preliminare di un capannone industriale – Sulbiate (MB)
Il progetto, maturato a seguito di diverse pratiche edilizie su edifici esistenti in un’area con vincolo paesaggistico, prevede la costruzione di un nuovo capannone per una ditta leader nel proprio settore di produzione. I corpi di fabbrica dello stabilimento sono cresciuti nel tempo seguendo l’evolversi del mercato e della produzione. I recenti sviluppi del ciclo produttivo, dislocato in diverse parti dello stabilimento, hanno evidenziato la necessità di una maggior area a disposizione per lo stoccaggio e lavorazione dei semilavorati, materia prima dell’attività industriale. A partire dalla conformazione dello stabilimento e del contesto urbanistico, dai flussi di lavorazione e dalla loro ottimizzazione, si prevede la realizzazione di un nuovo capannone, di circa 1000 mq, a monte del ciclo produttivo. Viste le contemporanee tipologie di deposito e carico-scarico merci, che avvengono al coperto attraverso elevatori elettrici, si prevede una nuova area di manovra per i tir in entrata in modo da disimpegnare la strada comunale da pericolose inversioni e razionalizzare i percorsi carrabili interni. La fondazione del nuovo edificio trova un allineamento con gli altri corpi di fabbrica, in collegamento visivo con la recente palazzina uffici ed a delimitazione di un nuovo percorso tra i padiglioni dello stabilimento, circondato dalla campagna di Sulbiate. In prossimità del sedime di fondazione scelto è presente una roggia che lambisce lo stabilimento, contornata da un’area di terreno incolto e da un percorso rurale. Dati questi vincoli l’edificio, solitamente un volume prefabbricato di forma regolare, prevede in prossimità della roggia una significativa modifica di sagoma, a forma trapezoidale, per relazionarsi morfologicamente con il contesto paesaggistico. Anche l’altezza dell’edificio, da standard prevista con un intradosso di circa 10 m per favorire una buona resa in termini di capacità di stoccaggio e qualità climatica interna, viene modificata attraverso la formazione di un tetto a falda inclinata, più bassa in direzione della roggia. Il fronte nord è pertanto previsto alto 9 m all’intradosso, il fronte sud, verso la roggia, 7.5 m. Dall’esterno, ad altezza uomo si avrà la percezione di un volume di dimensioni minori rispetto alla realtà, dall’interno luce naturale e vista verso la campagna illumineranno il laboratorio, mitigando il consumo di energia elettrica e regolando il ritmo circadiano dei lavoratori. Dal punto di vista strutturale, l’edificio è previsto in travi prefabbricate a “omega”, pilastri prefabbricati con fondazioni a plinto, pavimento in battuto di cemento, partiture verticali in pannelli prefabbricati di cls. La copertura calpestabile, realizzata attraverso un getto di completamento sul solaio, prevede l’installazione di un grande impianto fotovoltaico, direzionato e inclinato verso sud, utile ai fini della sostenibilità energetica. L’edificio è isolato, a coronamento perimetrale è prevista una veletta aggettante in c.a. con uno sporto di circa 1.5 m, con funzione di protezione dei sottostanti muri dagli agenti climatici. A ulteriore protezione delle pareti perimetrali esterne, con funzione di ombreggiamento del laboratorio durante l’estate e mitigazione paesaggistica rappresentativa della transizione ecologica del brand, è prevista una sovrastruttura in listelli di conglomerato di legno, utile per schermare gli impianti. La facciata ventilata aperta verso l’esterno è prevista inclinata, trovando una forma di mediazione con il territorio attorno, l’orizzonte della campagna agricola di Sulbiate.
Parere paesaggistico preliminare (positivo): Studio jam architettura